Oratorio San Francesco Saverio
e San Domenico
Oratorio San Francesco Saverio
e San Domenico
Nascosto nel vecchio borgo, dove i muri parlano ancora di storia e dove passava la vecchia strada quando i terreni a lago erano ancora coltivati con gelsi come alimentazione dei bachi da seta, troviamo l’Oratorio di San Francesco Saverio e San Domenico. Le sue origini sono testimoniate in un documento dove si afferma che nel 1683 vi era una Cappella sede della Confraternita del SS. Rosario, a fianco della quale sorgeva un “Hospitale per mendicanti” che aveva come riferimento l’ospedale Stella di Milano, dove dei frati assicuravano assistenza e cure a coloro che ne avevano bisogno.
La sua edificazione attuale avviene infatti solo nel 1703: “L’anno 1703 fabbricato fu l’Oratorio di San Francesco Saverio dalli confratelli del S.mo Rosario con autorità dell’Em.mo Sig. Cardinale Archinti”. L’implicita conferma della data di costruzione la troviamo, comunque, sull’espressiva pala d’altare raffigurante la Madonna del Rosario con il Bambino (1) contornata da Angeli, due dei quali la incoronano con dei fiori e ai piedi San Francesco Saverio e San Domenico che sono in adorazione e stanno per ricevere la Corona del Rosario. Il quadro, in basso a sinistra sotto la chiesetta, porta l’indicazione: Agostino S. Agostino F. 1702.
Quest’Oratorio diventò nel tempo anche una Chiesa “hiemalis” con un proprio Cappellano, cioè una Chiesa dove si andava a celebrare la Santa Messa in inverno essendo più piccola e di conseguenza meno fredda.
La modesta facciata si presenta però con un bella porta d’ingresso (2), riportata allo stato originale, con ai lati due piccole finestrelle con grate alle base delle quali stanno due inginocchiatoi in pietra dove ancora oggi le persone si inginocchiano a pregare quando l’Oratorio è chiuso. Sopra il portale i residui di un affresco purtroppo irrecuperabile.
Nel 1714 abbiamo i primi documenti che testimoniano la presenza della nuova Confraternita del SS. Sacramento che sarà consacrata nel 1752 dal Cardinal Pozzobelli. Da questo momento sarà a lei affidata la gestione dell’Oratorio che diventerà la loro sede permanente.
Ma è nel nel 1870 che avvenne un fatto eclatante. Le due mistiche-veggenti Angela e Teresa Isacchi abitanti a Pusiano delle quali è già stato scritto un libro dal titolo “Il Giardino della Santa Parola” I Segreti di Angela e Teresa Isacchi, affermarono che in una parete dell’Oratorio di San Francesco di Pusiano si trovava un simulacro rappresentante Gesù morto. La parete fu abbattuta e si trovò quello che sarà chiamato il “Cristo morto” (ora scomparso, né è rimasta solo una fotografia), che sarà portato a spalla dalla Confraternita durante le processioni. Questo fatto aumentò notevolmente la fama di Angela e Teresa che, sostenute anche da Don Mariani, parroco a Pusiano dal 1850 al 1877, diedero vita ad una famosa Processione in costume del “Venerdì Santo”, che coinvolgeva gente da tutte le parti della Brianza e che durò quasi ininterrottamente fino al 1924.
La Confraternita del SS. Sacramento fu la principale sostenitrice della devozione in Angela e Teresa Isacchi le quali sostenevano di avere un contatto diretto e preferenziale con il Divino, che esprimevano attraverso “parlate” pronunciate in momenti di particolare ed intensa devozione, raccolte e trascritte dai loro devoti come “Santa Parola”. Questa posizione della Confraternita si scontrò pesantemente con il Parroco, soprattutto con l’arrivo di Don Cazzaniga che fu parroco dal 1905 al 1945 che fu incaricato dalla Curia Milanese di “sopprimere” queste forme di pietà popolare che ricevette un colpo definitivo quando Don Cazzaniga rifiutò di dare il Sacramento della Confessione e della Comunione ai devoti di Angela e Teresa Isacchi (I Teresotti). L’Oratorio conserva gelosamente in Sagrestia tutto l’apparato di queste processioni (baldacchini, crocefissi, stendardi, torcere, lanterne, bastoni per priori) che purtroppo sarà sempre meno visto e apprezzato perché le processioni sono state sempre più ridotte e meno partecipate e la Confraternita ha, purtroppo, cessato la sua funzione. In Sagrestia troviamo anche una vetrata colorata con Sant’Ambrogio dell’inizio 1900, che prima adornava la finestra dell’altare maggiore della Parrocchiale ed è stata recuperata dai volontari nel 2015. Un’altra importante testimonianza di questa credenza è la statua della Madonna della Provvidenza (3) situata al lato destro prima dell’altare, che fu collocata provvisoriamente nella prima delle Cappelle costruite dai “Teresotti” tra il 1909 e il 1929 come importante segno di devozione che accompagna i pellegrini nel percorso al Santuario della Madonna della Neve. Nel 2013 vengono recuperati dai volontari 5 bassorilievi di queste Cappelle, datati 1911/1917 dello scultore Luigi Bonucci (1871-1954) di Pomarance (Pi) e rappresentanti i misteri del Rosario, che ora si trovano nel cortiletto adiacente alla Chiesa Parrocchiale. L’Oratorio è sempre aperto e la gestione è stata affidata al gruppo delle Francescane.
Per maggiori informazioni consultare il libro “Pusiano nella Storia”- Il Paese di tramonti.
Data 01/06/2019 Parrocchia – Promoterre – Testo di Giancarlo Molteni – Disegni di Matteo Dozio