Cappella della Madonna Bianca
Cappelle dei Misteri del Rosario
Cappella della Madonna Bianca
Cappelle dei Misteri del Rosario
Mentre si percorre la Via Rosmini che, partendo da Piazza Parini, costeggia il Palazzo Carpani-Beauharnais e supera la “Casa Rossa” dove inizia il sentiero che porta al Santuario della Madonna della Neve, non si può non respirare un’aria di tranquillo pensare di altri tempi.
Il percorso inizia subito con la prima delle Cappelle dedicate ai Misteri del Rosario seguita da altre tredici cappelle, alcune delle quali conservano ancora la caratteristica struttura originaria e in particolare le grate in ferro con le loro diverse lavorazioni.
E’ a metà della salita che ci appaiono i resti della Cappella della Madonna Bianca che deve presumibilmente il suo nome al bassorilievo del 1400, ora esposto sull’altare del Santuario della Madonna della Neve.
Dalle foto in nostro possesso questa Cappella era di notevoli dimensioni, con un portico sostenuto da due colonne, con un ingresso laterale e con una grande finestra con grate sul frontale. L’interno era decorato e, se guardiamo bene, alcune tracce di queste decorazioni sono ancora visibili in quello che ormai è un rudere.
Essa è forse la più antica testimonianza nel nostro paese che supposizioni logiche ci portano a pensare essere stata il primo punto di riferimento religioso dei Pusianesi, dapprima come ara romana situata proprio sopra il primo insediamento a monte del paese, sulla famosa strada Pedemontana che da Aquileia attraversava tutta l’Italia settentrionale, e poi come Cappella Cristiana.
Le prime notizie attualmente conosciute risalgono però solo al 1919, quando il Parroco Don Carlo Cazzaniga, nel suo Cronicon, annota che, dopo la morte di Don Felice Mariani, Parroco a Pusiano dal 1855 al 1877 e sostenitore essenziale della devozione in Angela e Teresa Isacchi, le due veggenti-mistiche di Pusiano, era iniziato lo spoglio della Chiesa Parrocchiale, divenuta ormai un Santuario delle memorie “Teresottiane”. Egli specifica che il “Crocifissone” e la “Madonna Addolorata” (andati persi) furono portati a monte alla Cappella della Madonna Bianca e che il marchese Alessandro Bichi Ruspoli Forteguerri di Siena, il 13 febbraio 1919, lo informò che voleva restaurare la Cappella della Madonna Bianca ma lui era contrario perché il marchese era un “Teresotto” e perché lo stesso voleva far rientrare la Cappella, di proprietà della Chiesa Parrocchiale, nel percorso delle Cappelle dei Misteri del Rosario che i devoti avevano iniziato a costruire e che doveva rappresentare il 5° Mistero Doloroso.
La costruzione delle Cappelle era infatti iniziata nel 1909 quando la marchesa Bichi Ruspoli Forteguerri di Siena e suo figlio Alessandro ne avevano finanziato l’esecuzione sul percorso che porta al Santuario della Madonna della Neve (ma su terreni privati). Riuscirono a costruirne solo 11 e i primi bassorilievi furono scolpiti da Luigi Bonucci (1871-1954) di Pomarance (Pisa) nel 1911 - (cinque dei quali furono recuperati dai volontari nel 2013 ed ora si trovano nel cortiletto adiacente alla Chiesa Parrocchiale). L’impresa terminò nel 1929 quando ormai la situazione era completamente cambiata e i “Teresotti” avevano perso sia le loro guide spirituali (Teresa e Angela Isacchi erano già morte rispettivamente nel 1890 e 1895 anche se le loro tombe sono ancora presenti nel nostro piccolo cimitero), sia i loro punti di riferimento a livello locale, a Firenze e a Roma.
Così, sia le Cappelle che la Cappella della Madonna Bianca persero gradualmente la loro importanza e finirono nel degrado e in particolare la “Capelascia” fu addirittura monetizzata e demolita nel 1954 per non ostacolare i lavori della cava.
Per fortuna, nel 1991, la volontà popolare recuperò le Cappelle esistenti, edificò le rimanenti con l’inserimento di nuovi bassorilievi dello scultore Jonathan Guaitamacchi rappresentanti sempre i Misteri del Rosario, pose una grande croce su quello che rimaneva della “Capelascia” e concretizzò, involontariamente, la predizione di Angela Isacchi.
I lavori, collegati anche alla sistemazione del Santuario e del relativo percorso, terminarono nel 2000.
Per maggiori informazioni consultare il libro “Pusiano nella Storia”- Il Paese di tramonti.
Data 01/06/2019 Parrocchia – Promoterre – Testo di Giancarlo Molteni – Disegni di Matteo Dozio